Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, martedì 24 maggio 2016 -  “Vi devo comunicare che tra una settimana mi sposo”, dice il figlio ai genitori. “Ah, e come mai, così, e ci avvisi pochi giorni prima? E chi è la sposa?” chiede la madre del futuro sposo. “Veramente non so il nome, e nemmeno l’età…”, cerca di spiegare lo sposo che verrà. “Questa ragazza ti ha detto almeno che mestiere fa e se è iscritta… all’anagrafe del suo paese?”, innervosito chiede il padre al figlio. “Io non so nulla, so solo che tra una settimana, nemmeno un giorno dopo, devo sposarmi. Vi invito”. 

 Sembra un dialogo tra un demente e i genitori dello stesso. Invece è un dialogo vero e proprio, che è avvenuto almeno tre volte tra tre coppie che, dopo aver parlato più o meno in questo modo con i genitori e i loro amici, si sono veramente sposati.

Senza sapere assolutamente nulla dei loro futuri coniugi: ne il nome, ne la professione, ne l’età, ne il titolo di studio. Niente di niente.

Tutto questo è avvento nella trasmissione televisiva “Matrimonio a prima vista” in onda su Sky in questi giorni.

Attenzione: non è fiction, nemmeno un Grande Fratello versione 2.0 e nemmeno Scherzi a parte. Ma un programma televisivo nel quale si creano delle coppie che si sposano. SENZA ESSERSI VISTI PRIMA NEMMENO PER UNA VOLTA!!!

Ripeto: uomini e donne che si vedono per la prima volta il giorno del loro matrimonio davanti al sindaco che espleta il rito civile di un matrimonio vero e proprio. Un matrimonio “al buio”.

(Un minuto di raccoglimento…)

La trasmissione è soprattutto un esperimento (oltre a mettere nei “guai” future coppie di coniugi) e infatti il tutto viene gestito, prima dei matrimoni, da un team di esperti composto da un sessuologo, uno psicologo e un sociologo.

I quali formano delle coppie dopo aver testato centinaia di ragazzi e ragazze. I candidati alle nozze… forzate, non sanno fino alla fine del perché di quella convocazione. Dopo essersi presentati al casting, i candidati “ad un nuovo programma televisivo tra uomini e donne”, vengono avvisati su quello che gli succederà se accetteranno di sposarsi.

Molti dei partecipanti al casting appena saputo la strana notizia, si sono alzati dalle sedie e sono letteralmente volati via. Altri sono rimasti, accettando la sfida di sottoporsi a dei test e vedere se il team sopradescritto riesce a trovare i loro partner ideali.

I ragazzi e le ragazze che si sono sottoposti a questa nuova avventura hanno risposto a delle domande sui loro gusti personali su tutto ciò che concerne una reale vita coniugale. E alla fine tre coppie sono convolate ad un matrimonio vero e proprio, con tanto di invitati, rito civile, ristorante e foto di rito.

Subito dopo sono partiti in viaggio di nozze, e dopo essersi conosciuti, potranno anche divorziare. Sì, divorziare come fanno le coppie “normali”.

(Altro minuto di raccoglimento, se volete anche due…)

Anche tanti anni fa, c’erano degli “esperimenti” del genere, ma erano esperimenti dettati dalla fame e dalla miseria: i matrimoni per procura. Con i quali uomini e donne si sposavano senza essersi mai incontrati prima, poiché lui magari lavorava in Germania e lei viveva nel suo paesello.

Ma almeno in questi casi i due futuri sposi si conoscevano avendo visto l’altro almeno una volta in una foto!!! Nel programma-verità di Sky nemmeno la foto dell’altro hanno visto i due promessi sposi.

Molti dei nostri nonni e bisnonni, si affidavano al matrimonio per procura, e gli incontri tra i due “innamorati” erano sporadici poiché vivevano lontani: il tempo di fare alcuni tentativi per poter procreare.

Nel caso della trasmissione “Matrimonio a prima vista”, i matrimoni sono soprattutto, come dicevamo un esperimento socio-antropologico, come dire: vediamo se la scienza riesce a mettere insieme in modo perfetto due persone che non si sono mai viste prima.

E da parte dei futuri sposi è un bisogno di evasione, una sfida che fanno con se stessi per vedere se la loro logica è uguale a quella dell’altro che sposeranno.

Il discorso è molto interessante: da una parte sapremo se la bellezza è importante o meno e dall’altra scopriremo se la mente umana è logica o meno. Nel senso: se la mente degli uomini (e anche delle donne) ragiona come immaginiamo noi oppure, vedendosi di fronte per la prima volta una persona mai vista prima, la mente potrebbe sorprenderci, facendoci capire che non sempre ragioniamo… come pensiamo.

Se questi matrimoni andranno male, non avrà vinto la scienza (il team di psicologi, sociologi, sessuologi già descritti), ma avranno vinto quelli che avranno avuto il coraggio di dire di “no!” davanti allo sposo/a il giorno del matrimonio, quando si vedranno per la prima volta.

In quel caso la scienza che studia… gli accoppiamenti, avrà avuto delle sviste, e non è poco. I matrimoni “normali” hanno bisogno più di un’unica visione dell’altro. L’amore è un fenomeno talmente complicato e strano che a volte gli occhi non servono.

Ma serve forse tutto il resto…

Mario Ciro Ciavarella

P.s.: per me è la trasmissione televisiva dell’anno!!