Antonio Daniele

San Marco in Lamis, venerdì 17 giugno 2016 -  25 anni dalla scomparsa di Giuseppe Giuliani, educatore, giornalista, animatore culturale. Il nostro è un mondo che mangia tutto. Il tempo. I ricordi. La sua stessa storia. Tutto ci sorvola sulla testa. Ieri, distratto anch’io, dal daffare del momento, avevo quasi dimenticato una data importante, il 25° anniversario della morte di Peppino Giuliani. Un uomo. Un padre. Un educatore. Cronista del suo tempo.

 Animatore culturale di eventi che hanno portato la città di S. Marco in Lamis al centro della vita provinciale e nazionale. Giuseppe Giuliani, Peppino per tutti, era tutto questo, ma era soprattutto un uomo di fede. Ha goduto dell’amicizia spirituale di Padre Pio. Confidente e ascoltato laico di molti Vescovi della diocesi di Foggia. Ha fatto come stile di vita il motto, Preghiera, Azione e Sacrificio, dell’Azione Cattolica, associazione che ha servito come responsabile parrocchiale della Chiesa Madre e come responsabile vicariale con l’indimenticato Don Matteo Nardella.

Il giorno del suo funerale don Bonifacio Cipriani non ha esitato a definirlo “colonna” della comunità parrocchiale e della Chiesa di S. Marco. Il ricordo di Peppino Giuliani è difficile contenerlo in un ambito esclusivo. Maestro di scuola elementare. Giornalista apprezzato della Rai. Corrispondente di testate nazionali e locali. Egli stesso promotore di riviste che parlavano della vita di S. Marco e dell’intero Gargano. Peppino Giuliani è stato anche responsabile della locale sezione dell’Agimus. In questa veste ha portato a S. Marco nomi di elevato spessore artistico come il maestro Nino Rota. Alcuni anni fa, la sua figura è stata ricordata grazie alla promozione dei due circoli didattici della città.

Una serata intensa in cui la città ha potuto, non solo ricordare un uomo che ha lavorato per essa, ma ha reso vivo un impegno per le future generazioni. In un tempo in cui si va in cerca di figure che sappiano delineare la dirittura morale, Peppino Giuliani è stato un laico appassionato e attento alla lettura dei tempi. E’stato soprattutto un cristiano attento e partecipe della vita del mondo. La sua fedeltà al Vangelo e alla Chiesa ha delineato un senso profondo della sua doppia cittadinanza civile ed ecclesiale.

La nostra città deve prendersi l’impegno di riscoprire figure come quella di Peppino Giuliani, che nella quotidianità della propria esistenza, ha lasciato una traccia indelebile nella vita di molti.