Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, lunedì 11 luglio 2016 - Non c’è più il senso e il “sentore” delle feste. Sembra che siamo sempre in festa o comunque in condizione di sentire qualsiasi giorno come tale. Quello che ha tolto il confine tra un giorno di festa e un altro giorno “ordinario” è stata l’invenzione del centro commerciale.Da quando esistono i centri commerciali, ormai in quasi tutti i paesi, il senso della festa non c’è più: il dado è tratto!! Come se ci fosse stato un passaggio al di là del Rubicone da parte dei tanti acquirenti che viaggiano da anni con depliant con le ultime offerte nelle proprie borse.

  In pratica, Natale, Pasqua e tutte le feste comandante possono “cadere” in qualsiasi giorno dell’anno e in qualsiasi stagione. Sempre se intendiamo il tutto in chiave prettamente consumistica e non religiosa o comunque spirituale.

 Però, c’è un luogo in Italia dove il Natale si celebra nel mese di Luglio, non perchè ci siano dei saldi!!!?? Ma perché da tanti secoli è quello il periodo in cui si poteva ricordare la nascita di Gesù, e non il 25 dicembre.

 Si tratta di una frazione di Domodossola, a Vagna in val d’Ossola, dove dal 1600 l’albero di Natale e i presepi vengono preparati d’estate. E nella seconda domenica di Luglio il “Tu scendi dalle stelle” è la canzone più ascoltata in questa valle piemontese.

 Tutto questo perché, centinaia di anni fa, la gente del posto, allevatori e taglialegna, erano costretti a migrare al di là delle Alpi in inverno, e potevano tornare a casa solo d’estate.

 E di conseguenza da 400 anni il Natale in questo posto si celebra con qualche mese di anticipo (o di ritardo).

 Ora, diciamolo subito: il 25 dicembre come molti NON SANNO non è nato Gesù!!! Cristo, da calcoli astronomici fatti da tempo, e da studi sulla pastorizia del tempo in Palestina (inerenti ai pastori che si presentarono alla grotta), sarebbe nato in un periodo che va da Gennaio a Giugno tra il 7 e il 4 avanti Cristo.

 Il 25 Dicembre è stato scelto per sostituire la festività pagana del “Sole invictus”, scelta fatta dai cristiani nell’anno 336. Cambia qualcosa se non sappiamo esattamente la data di nascita di Gesù? No! e cosa dovrebbe cambiare?

 Un Natale personale è sempre utile: possiamo sempre festeggiare e rinnovare la fede nella Chiesa cristiana quando si vuole, anche stando distesi su una sedia sdraio, guardando i bagnati in costume. E che c’è di male??

 Lo stesso viene fatto in Australia, nell’altro emisfero. Dove sole e comete si mischiano nel mese di Dicembre, e sotto, gente accaldata cerca il fresco non mangiando il panettone, ma gelati.

 Il Natale che venga ricordato quando si vuole: la rinascita di dio e di ognuno di noi non può aspettate. Non è mai troppo tardi.

 

                                                                   Mario Ciro Ciavarella