Antonio Cera

San Marco in Lamis, lunedì 20 aprile 2015 - Prima una poesia dedicata a Gianni Rodari, poi, questa volta ispirandosi sempre al poeta e scrittore piemontese, una considerazione in versi spietata e attuale delle condizioni storico-moral-politiche del nostro Paese. Ci si può passare sopra con leggera sufficienza o con malcelata sopportazione, resta,comunque e incontestabilmente, la grandezza poetica e umana del "nostro" Joseph Tusiani. Credo sia necessario che tutti conoscano che cosa è ancora capace di produrre . La preghiera mia è di pubblicare la corrispondenza intercorsa, comprese queste mie riflessioni. Con gratitudine, Tonino Cera.

 

A GIANNI RODARI

Dillo pure ai tuoi bambini,
anche a quelli più piccini,
che sbagliar non è peccato
e perciò non è punibile;
anzi, se ben ci pensiamo,
è cosa degna di stima
proprio perché si chiama sbaglio, 

e sbaglio—che meraviglia—

fa rima con abbaglio.
Sono abbaglianti i raggi del sole,

sono abbaglianti i fari
d’una macchina in corsa
che la strada ci taglia.
E cosa fa il bambino che sbaglia?

Chiude gli occhi un attimo solo

alla luce che abbaglia
e non vede quello
che in quell’attimo solo
gli è davanti passato.
È stato bravo a chiudere gli occhi:

la troppa luce lo avrebbe accecato.

Joseph Tusiani

New York, 9 aprile 2015

 


 

IL MIO CALENDARIO

Il calendario diventa
ogni anno più vecchio
ma di tre mesi il suono
è sempre caro all’orecchio:
settembre novembre e dicembre.
Non ho niente contro gennaio e febbraio,

ma quando penso che rìmano con guaio il capitolo subito chiudo

e volentieri entrambi escludo.
Non avrei nulla neppur contro giugno,

ma se vedo levato in minaccia
contro un altr’uomo il pugno,
anche di questo mese
preferisco perdere ogni traccia. Luglio? E non vi dice niente
la nostra povera politica in subbuglio, corruzione ed evasione
in italico miscuglio?
Vorrei bene al caldo agosto
se non fosse per il posto
rubato a chi se lo era ben meritato
ed assegnato invece
(com’era da aspettarsi)
a un illustre raccomandato.
Ma settembre novembre e dicembre (ingresso d’autuno,
ricordo di cari defunti
e neve di bianco Natale)
sono i tre soli mesi
che entrano ed escono illesi
nel fluido rimario
del mio calendario.

Joseph Tusiani New York, 10 aprile 2015