Redazione

San Marco in Lamis, lunedì 25 luglio 2016 -  Caro direttore, la ringrazio per avermi dato la possibilità di far chiarezza su alcune questioni che mi riguardano. Mi permetta innanzitutto di ringraziare ancora una volta i 1.255 concittadini che hanno creduto nel lista del MoVimento 5 Stelle alle passate elezioni comunali. Tutto ciò, senza fare promesse, senza aver pagato utenze o cene ad alcuno, senza ricatti o pretese e, soprattutto, con poco tempo per informare e far conoscere le nostre idee. E’ stata una campagna elettorale intensa, accompagnata da offese e maldicenze (perché fatte usando l’arma della vigliaccheria) nei confronti del M5S e dei candidati, compreso il sottoscritto.

 Smonterò di seguito le bugie diffamanti. Il primo tentativo di diffamazione viene suggerito ai più da un soggetto in lotta da anni con la sintassi e la grammatica italiana, sedicente autoproclamatosi responsabile del M5S. Ebbene, l’accusa in questione afferiva alla mia ambizione di occupare lo scranno più alto di Palazzo Badiale, cioè quella di fare il Sindaco. I fatti hanno smentito costui e i suoi fiancheggiatori nei partiti. Il secondo tentativo era legato all’infamia circa la mia presenza come semplice riempilista. Le voci che circolavano erano: “prenderà solo un voto… non vuole farsi eleggere”. In questo caso hanno risposto i 273 cittadini che hanno creduto nella mia persona. Seconda scoppola!! Ma veniamo all’attualità. Da giorni circolano voci sulla mia presunta candidatura alle prossime politiche del 2018.

 Facciamo chiarezza una volta per tutte. Il M5S non è un partito e, dunque, le logiche che ne ispirano l’operato sono profondamente diverse. Intanto, le candidature al Parlamento non vengono decise dal singolo attivista, bensì prassi vuole che la designazione avvenga per mano del gruppo (meetup, associazione, ecc.). Poi, il candidato deve sottoporsi alla votazione online su base provinciale. Vi è poi un’altra prassi nel MoVimento, quella che invita chi si è candidato a varie competizioni e non è mai stato suffragato, a desistere dal candidarsi all’infinito. Il principio è molto semplice: il M5S non è un ufficio di collocamento e il voto dei cittadini va rispettato sempre e comunque. A queste considerazioni squisitamente tecniche vanno aggiunte altre considerazioni fondamentali.
 
Prima su tutte il fatto che, qualora si venisse eletti con il M5S ad una qualsiasi carica (es. consigliere comunale) è FATTO DIVIETO DIMETTERSI PER CANDIDARSI AL PARLAMENTO. Secondo voi, cari concittadini, con 273 voti ho inteso non farmi eleggere al comune? Altra sonora smentita con i fatti. Altra considerazione, non meno importante, è quella relativa alle regole e ai requisiti per la candidatura nel M5S. Ebbene, queste vengono decise dallo staff in prossimità delle elezioni e, spalancate le orecchie, NESSUNO è in grado di conoscerle prima. Chi millanta conoscenze nello staff di Grillo e di Casaleggio, invoca complotti nelle certificazioni è solo un impostore, bugiardo e diffamatore.
 
La verità, a questo punto si può dire, è che qualcuno cerca di colmare il divario dato dalla propria mediocrità accusando o denigrando gli altri. Facile, no? Se posso permettermi di dare un consiglio a tutti i sammarchesi… fatevi avanti, o quantomeno partecipate alla vita politica del paese. Come vedete, quando si affacciano altri sulla scena politica, sia i partiti, sia i liberi battitori, temono per il loro giocattolino. A riveder le stelle!!
 
 
Sacha De Giovanni