Antonio Cera

San Marco in Lamis, venerdì 27 febbraio 2015 - Sono costretto in questi giorni lontano da S. Marco: spesso incombono i doveri di "nonnanza".  Mi dicono che alla fine le scale di accesso alla sala consigliare di Palazzo Badiale sono state pulite. Contano sempre i cittadini, e le cittadine soprattutto, che avevano annunciato la loro presenza alla seduta di lunedì scorso della massima assise cittadina sull'incredibile vicenda del trasporto urbano. Se non ci fosse stata la mobilitazione delle donne dei quartieri lontani dal centro (vero totem del nostro Sig. On. Sind.) che sono isolate insieme ad anziani, bambini ed altri soggetti bisognosi mai avrebbero provveduto. Se non lo si fa in modo sistematico e puntuale vuol dire che non ci si tiene.

 

E non stiamo parlando di aspetti o luoghi secondari o, come un redattore di sito local aveva commentato qualche giorno fa, di fatto personale. La sede della rappresentanza massima della città è luogo "sacro"! Così la pensa il sottoscritto. Poi, vedremo come finirà la storiella della cosiddetta "circolare", la chiamo storiella poiché temo che il Sig. On. Sind. sia uno specialista del ramo! Piuttosto, siccome ho negli occhi da qualche istante lo scempio criminale degli jihadisti in uno dei musei nazionali iracheni di Mosul, mi sono ricordato di un racconto riferitomi qualche giorno fa a S. Marco. Si tratta di questo. Pare che una persona innamorata della nostra memoria si sia recata presso il Municipio per proporre ad un amministratore, e non ad uno qualsiasi che per la verità sono i più, di voler gratuitamente pulire tutto il patrimonio artistico in pietra (lapidi, targhe, ecc.).

Le è stato risposto:" Perché a S. Marco ci sono "pietre" importanti da pulire?". E, ancora, nonostante l'attuale amministrazione, "per i debiti contratti dalla passata gestione Lombardi" (voi dite che non racconta storielle!), non paghi fornitori e servizi da molti mesi, non si vergognano, non trovo altra parola, di chiedere assunzioni, come dicono a Napoli, "aum aum!" proprio a chi dovrebbero versare il dovuto.  Poi, si trova sempre uno "scrivano", quest'ultimo a dire il vero a corto di idee, che cerca di tirare la carretta delle banalità ammantate da scoop.
 
Tonino Cera.