Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, martedì 4 aprile 2017 -  Aveva ragione Mario Merola. Gli affetti sono importanti. Talmente  importanti che, zappare la terra, potrebbe far nascere un forte legame tra alcuni studenti e la scuola che si frequentaE poi, chi l’ha detto che zappare è sinonimo di punizione? Anzi, con i tempi che stiamo vivendo, la terra sarà sicuramente la risorsa numero uno dei prossimi decenni. Considerato che proprio il settore dell’istruzione e quello sanitario sono ormai al collasso.

 

Quindi, andare a mietere il grano, zappare e tutto ciò che ci fa ricordare scene bucoliche che tanti anni fa, illustravano i libri scolastici soprattutto dei bambini e dei ragazzi delle scuole medie, saranno le attività che ci spingeranno in un futuro non troppo lontano.

L’iniziativa agreste è stata ideata dal preside di un Istituto Scolastico di Nuoro (Artistico e Tecnico) e interesserà quegli studenti che arrivano in ritardo alle lezioni. Il tutto è inserito nel progetto “Un milione di alberi”, patrocinato delle autorità locali, in modo che vengano piantati quasi 900 tra lecci, arbusti, ginepri e piante aromatiche. Ben 9mila metri quadri di verde.

“Stranamente” l’iniziativa è stata accolta bene dalla comunità scolastica, nessuno studente si è rivolto ai sociologi (quelli che dicono che se  l’alunno non studia è colpa degli insegnanti!!??), nessuna denuncia alla  Procura della Repubblica da parte dei genitori dei provetti zappatori, e nessun Black Block si è visto nei paraggi di Nuoro e provincia.

Quindi, la partenza è buona!! Anche perchè, pensandoci bene, una punizione non è far zappare, ma è sottoporre un soggetto ad un duro lavoro! Cosa che adesso non è facilmente reperibile, un duro lavoro: per come sono tutti palestrati i ragazzi di oggi, cosa gli costa alzare una zappa per qualche giorno e per migliorare la società? Nulla!! Nessuno sforzo. Non ci sono più le zappe di una volta.

Adesso è tutto hi-tech. Anche le zappe sono tecnologicamente avanzate. Le zappe “Modello Sanseverese” (San Severo, FG) non se ne vedono più da una vita. Adesso le zappe sono levigate, quasi in plexiglass; il manico è aerodinamico, concepito nella galleria del vento, con un coefficiente CX molto basso che permette alla zappa di compenetrare l’aria.

E non dimentichiamo che nelle scuole superiori con indirizzo Agrario ci sono anche dei progetti (Orto Didattico), dove zappare è come se fosse  una materia vera e propria, in questi casi viene promesso chi zappa meglio e in modo più veloce. Poi, si sta all’aria aperta, come quando da bambini, i maestri ci portavano in (quasi) aperta campagna (il mio ci portava ad una cantina, dove beveva solo lui, meno male), per meglio assistere dal vivo ai fenomeni naturali: piccoli animali, insetti, flora e tutto ciò che nelle aule non si poteva conoscere dal vivo.

Qualche “aspirante-studente-zappatore” potrebbe obiettare la proposta del preside di questa scuola, dando la colpa dei ritardi dell’entrata in classe, agli autisti degli autobus che spesso fanno ritardo!! E allora, a zappare anche gli autisti degli autobus ritardatari: quello che è giusto è giusto.

E gli autisti degli autobus potrebbero dare la colpa ai tanti automobilisti che parcheggiano le auto in doppia fila, facendogli perdere tempo per le manovre del caso. E allora anche gli automobilisti maleducati con la zappa in mano…

Si potrebbe andare avanti così all’infinito, compresi gli insegnanti che arrivano in ritardo!!! Anche a loro un solco ogni tanto non farebbe male!!! La terra è di tutti!!

 

Mario Ciro Ciavarella