Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, giovedì 2 novembre 2017 -  Ma come si fa a confondere una nave con un cavallo?? È come quando si va all’Ikea per comprare una scarpiera, poi si va a casa per montarla e alla fine esce… una gondola!!?? È più o meno la stessa cosa, dell’equivoco millenario che sta venendo fuori  da una ricerca: il Cavallo di Troia non era un cavallo, ma una nave. È quanto sostiene da circa un anno l’archeologo navale Francesco Tiboni, dottore di ricerca dell’Università di Marsiglia, collaboratore di diverse università.  

 L’equivoco sarebbe nato da un errore nella traduzione dei testi successivi a Omero. Secondo Tiboni, il manufatto realizzato dai greci per penetrare nelle mura di Troia non sarebbe stato letteralmente un cavallo, in greco hippos, bensì un tipo di nave fenicia che veniva abitualmente chiamata “Hippos”, appunto.  

La caratteristica di questa nave era quella di avere la polena, la statua che si mette a prua come se fosse un “battistrada”, a forma di testa di cavallo.

E allora bisogna rifare tutti i film girati finora dove si vedono gli Achei (i soldati guidati dai vari  Ulisse, Achille, Aiace, Antiloco…) scendere di notte nella città di Troia, dove i suoi abitanti sono ormai ubriachi fradici dopo aver festeggiato la resa dei greci che prendevano la via del ritorno.

Adesso bisogna richiamare tutti gli attori e le comparse per rifare quelle scene, e farli scendere da una nave e non dal ventre di un cavallo. Bella figura che abbiamo fatto con Omero!!!

Però, pensandoci bene, la colpa è di Laocoonte, il sacerdote-indovino che mise in guardia i troiani dal dono degli avversari, ammonendo: “Questa è macchina contro le nostre mura innalzata, e spierà le case, e sulle città graverà: un inganno v’è certo. Non vi fidate, Troiani. Sia ciò che vuole, temo i Dànai, e più quand’offrono doni”.

 

Ma perché quel dono (cavallo, nave…) Laocoonte lo chiama macchina? Allora poteva essere anche una locomotiva, un triciclo gigante, un trattore usato per i grandi traslochi, come potevamo capire bene quello che successe esattamente sulla spiaggia vicino Troia, dove i greci lasciarono quel  “regalo” agli avversari?

A questo punto io non mi fido nemmeno di quest’ultima ipotesi: se non è un cavallo, potrebbe non essere nemmeno una nave.È da questo punto che bisogna partire, cosa poteva essere per gli uomini di migliaia di anni fa una macchina? Il termine macchina designa un insieme di componenti, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro, dotati di azionatori, circuiti di comando e connessi solidalmente.

Quindi è un qualcosa che si muove ed è composto da più pezzi. E non necessariamente deve avere le ruote. Infatti le navi per trascinarle in mare si usa  un sistema di rotolamento, “alaggio” su rulli. Ma non solo le navi vengono “alaggiate”, si possono spostare anche altri oggetti grandi senza le ruote.

Secondo me dentro le mura di Troia non entrò un cavallo, e nemmeno una nave. Ma una Fracchia!!!! senza le ruote. I troiani vedendo quella strana “macchina” e pensando di metterle fuoco dopo i festeggiamenti, la trascinarono dentro la loro città… mettendogli le ruote.

E da dentro la Fracchia, a notte fonda, quando gli abitanti di Ilio erano tutti ubriachi, prima che venisse accesa, uscirono i soldati greci… e poi la storia continuò come sappiamo tutti. A meno che non ci siano in futuro altri aggiornamenti!!

Book recommended: “Eneide” di Omero (forse!!)

Soundtrack: “Troia” - gli Squallor

 

Mario Ciro Ciavarella