Redazione

San Marco in Lamis, giovedì 2 giugno 2015 - "Purtroppo, con molto rammarico, nel Consiglio Comunale del 29 giugno, si è appreso, dal Responsabile del Settore e dal Revisore Contabile, dell'impossibilità da parte dell'Ente ad andare avanti per il grave deficit finanziario". E' quanto si legge sul profilo fb dell'on. Angelo Cera, sindaco di San Marco in Lamis.  "Le relazioni parlano chiaro - dichiara il primo cittadino - e denunciano una disinvolta gestione delle risorse pubbliche, che derivano da decenni di amministrazione sbagliata. Difatti hanno proposto al Consiglio Comunale di intraprendere le procedure per la dichiarazione di dissesto". 

 "Una scelta obbligata, perché la situazione finanziaria dell'Ente è oramai gravissima - è il commento amaro dell'on Cera - La distrazione di fondi operata ai danni del Piano Sociale di Zona a cui poi si sono aggiunti gli interessi, i debiti pregressi derivati da sentenze, la distrazione dei fondi derivanti dagli USI Civici, le sentenze passate in giudicato e non pagate, il disavanzo di amministrazione 2014 derivante dai residui di vent'anni di amministrazione, sono gli elementi che hanno messo in ginocchio il nostro Comune".

Cera lamenta quindi anche le minori entrate Statali: "Si pensi che - si legge ancora sulla nota - dal 1 gennaio 2015 a oggi il nostro Comune ha ricevuto dallo Stato solo 4mila euro. Con soli 4mila euro dovremmo amministrare, pagare gli stipendi dei dipendenti comunali e delle società che hanno in affido dei servizi e curare gli interessi di 15.000 persone. È assurdo!!!" 
"Nel 2011 ci siamo candidati per governare questa Città, e fin da subito ci siamo accorti che qualcosa non andava! Abbiamo tentato un salvataggio, in extremis, con il piano pluriennale di rientro presentato alla Corte dei Conti, ma per l'aggravarsi della situazione il tappo è saltato".
 

Cera chiede "chi sono gli amministratori che hanno sbagliato: l'accertamento delle responsabilità da parte della Corte dei Conti e della Procura, ai quali, anche noi ci sottoponiamo, chiedendo, sin d'ora, che chi ha sbagliato paghi e rifonda i cittadini".  "Un aspetto positivo c'è - conclude Cera -  il risanamento, che sempre consegue al disseto. Perché comunque sia la Città ne uscirà certamente risanata e potrà guardare al futuro con più ottimismo".