Comunicato Stampa

San Marco in Lamis, venerdì 24 luglio 2015 - Servirebbero molte parole, molto tempo e molte cifre per raccontare la storia di questo percorso verso il dissesto del comune di San Marco che pare, a detta dell’Amministrazione, stia giungendo al suo triste epilogo. Molte parole le abbiamo già spese pubblicamente e soprattutto in sede di consiglio comunale. Ovviamente quelle spese in consiglio non hanno potuto raggiungere i nostri concittadini in quanto le sedute del consiglio comunale, da oltre quattro anni a questa parte, non sono più fruibili via etere, e spesso non vengono registrate, né verbalizzate.

 Cercherò pertanto di tracciare brevemente una cronistoria di quanto è avvenuto in questi 50 mesi di amministrazione, senza alcuna presunzione di avere la verità in mano, considerando il mio certamente un punto di vista parziale, non esaustivo, ma che vuole dare una lettura a fatti, dichiarazioni, atti d’indirizzo e atti amministrativi, cercando di offrire alla discussione delle spiegazioni possibili e plausibili, di individuare quelle motivazioni che sono, a mio vedere, in gran parte politiche e solo in parte tecniche.

Lo faccio da cittadino che osserva i fatti e che nota il susseguirsi dei comunicati sui mezzi di stampa; lo faccio da persona che svolge attività politica e che cerca di analizzare i fatti e di darne un giudizio; lo faccio da consigliere comunale, avendo possibilità, rispetto al comune cittadino, di una maggiore cognizione di cifre, di dati di bilancio e di atti amministrativi, possedendo maggiori elementi (anche se spesso questi ci sono stati negati a lungo o ci sono stati dati all’ultimo momento) per provare a porre dei dubbi sull’opportunità di tale decisione che il Consiglio sta per prendere e cercare di individuare un percorso diverso dal dissesto finanziario che di fatto decreterebbe non solo il fallimento del comune dal punto di vista economico finanziario ma il fallimento tout court della politica sammarchese.

Secondo semestre 2011

Ebbene, a mio vedere, il tutto è cominciato con l’insediamento dell’attuale amministrazione a metà 2011. Ricordo che già durante la prima seduta, dopo i convenevoli e gli auguri di buon lavoro, mi ero permesso , avendo seguito dall’esterno l’enorme lavoro, i sacrifici e i conseguenti patimenti (anche elettorali) della amministrazione Lombardi che per 5 anni aveva operato alacremente per cercare di risanare le casse comunali, di consigliare ai neo amministratori di continuare nell’opera di risanamento economico e di spending rewiew messi in atto dalla precedente amministrazione e di fare molta attenzione ai conti del comune, già sofferenti e a corto di liquidità, a cui si era aggiunto un taglio ministeriale dei trasferimenti statali di ben 430.000 € (che poi passarono in realtà a 708.000 €).

Al di là della “elegante” risposta che ne ricevetti e su cui non mi soffermo, in tutta risposta partì nelle settimane successive una escalation di spese per lavori pubblici “non necessari” con impegni improbabili, magari su residui attivi di esercizi precedenti: tagli di spigoli, tagli di rotonde, piantumazione di carrubi, spostamenti di recinzioni , abbattimento di palchi, etc. nella convinzione, evidentemente errata, se non ingenua, da parte degli amministratori che i soldi presenti in cassa (più di 800.000 € ) fossero per l’appunto soldi liquidi e spendibili e non invece quel che erano: la prima tranche dei fondi dell’Ambito territoriale per i Servizi sociali (arrivati a fine marzo 2011).