Comunicato Stampa

Puglia, lunedì 10 agosto 2015 - Torna d’attualità il problema pomodoro. Spesso solo tristemente: per il dramma di vite umane. Stagionale il frutto, stagionale il problema. “E’ tempo di porre la parola fine a questa catena di dolore e di sofferenza che ci assale solo nell’emotività e nella sua triste cadenza periodica”. Così parla del problema il Capo Gruppo dei POPOLARI Napoleone CERA. “Serve prendere la situazione di petto per porre la parola fine a queste morti spesso senza nome, alle ingiustizie che denunciano, alle facili responsabilità che spesso si scaricano su operatori economici che hanno anche loro il diritto di non vedersi additati da responsabilità che non competono loro”. 

 La Capitanata, storicamente, è stata sempre terra in cui, braccianti agricoli, in preda alla “fame nera”, hanno cercato lavoro per la sopravvivenza.Una spietata concorrenza, una spregiudicata quanto tragica lotta fra poveri. Situazioni imperdonabili ieri, inconcepibili oggi.

“Il problema è nella filiera: deve essere sempre la più corta possibile. – così continua CERA -  Solo in tal modo si può attribuire ai veri destinatari (produttori e operatori agricoli) i benefici derivanti dalla produzione. Non si può produrre a guadagno decrescente, in preda ai prezzi che stabiliscono le industrie di trasformazione, a loro volta inseguite dai prodotti agricoli, dai pomodori o dagli altri prodotti che arrivano dalla Cina.

Non ci si può rifare con il mercato della illegalità e dello sfruttamento che ci tocca registrare ad in ogni annata, per ogni prodotto della nostra terra: vale per i carciofi, i pomodori, vale per la frutta (pesche, prugne, meloni), vale per le ciliegie, vale per l’uva.Questo scaricare sui più deboli l’incapacità a dotarsi di una efficace rete di tutele, produttiva e di commercializzazione dei prodotti agricoli, deve trovare una risposta risolutiva in questa tornata amministrativa. In mancanza, è amaro registrare l’abbandono della produzione nei campi”, prosegue CERA.

“Il Gruppo consiliare POPOLARI proporrà all’Assessorato regionale all’Agricoltura un serrato confronto che, definiti i tristi confini delle problematiche all’attenzione anche della cronaca nazionale, offra una soluzione legislativa adeguata alla radicale soluzione dei problemi, coinvolgendo i settori agricoli interessati, le Associazioni di categoria e gli Enti Locali di competenza”.