Marisa Giuliani

San Marco in Lamis, sabato 17 aprile 2021 -  Da un po’ di tempo osservo il mondo girare attorno a me, tra vita reale (poco sociale direi causa restrizioni) e vita virtuale (molto social sempre per lo stesso motivo), ho provato a capire un po’ di più sulle persone che affollano la rete. Da qui la domanda che da il titolo a questo post Quest’oggi viaggiamo attraverso un mondo ormai passato ma che alberga ancora infondo in molti di noi: il magico mondo dei bambini.

Nell’esperienza che ho avuto con i bambini, mi ha aiutato probabilmente il fatto di non essere genitore, vivendo così di quel rapporto da spettatore sul piano educativo e di attore sul piano formativo. Ciò che gli adulti dicono e fanno può essere da stimolo e/o freno sulle piccole generazioni, ma sopratutto può plasmare l’identità del bambino.  I bambini sono spugne che assorbono tutti i feedback che mandiamo, siamo quindi il merito o il demerito di ciò che saranno le future generazioni. Siamo i loro personal coach, i responsabili dei loro sogni e quale miglior modo per aiutarli a capirsi e a creare nuove esperienze? Ieri come oggi (in stato di lockdown) le fiabe e i racconti sembrano essere il mezzo col quale i bambini trasformano i sogni in aspirazioni. 

 
Vi racconto una storia che dovrebbe essere letta a grandi e piccini.
 
Due bambini stavano pattinando da diverse ore su un lago ghiacciato, quando, improvvisamente, il ghiaccio si ruppe e uno di loro cadde in acqua. La corrente lo trasportò per alcuni metri sotto la superficie ghiacciata e, per salvarlo, l’unica opzione era quella di rompere lo strato di ghiaccio che lo ricopriva. Il suo amico cominciò a gridare per chiedere aiuto, però nessuno si avvicinò per dargli una mano, così cercò una pietra e cominciò a colpire il ghiaccio con tutte le sue forze. Colpì, colpì e colpì ancora, fino a che riuscì ad aprire una crepa nella quale infilò un braccio per afferrare il proprio amico e salvarlo. Dopo pochi minuti arrivarono i pompieri che erano stati avvisati dalle persone che avevano sentito le grida. Quando raccontarono loro l’accaduto, non riuscivano a smettere di chiedersi come quel bambino così piccolo fosse riuscito a rompere uno strato di ghiaccio tanto spesso.
 
-“È impossibile che ci sia riuscito con quelle braccia, è impossibile, non ha abbastanza forza, come ci è riuscito?“, commentavano tra loro.
Un anziano che si trovava nei dintorni, nel sentire la conversazione , si avvicinò ai pompieri.
-“Io so come ha fatto”, disse.
-“Come?”, risposero sorpresi.
-“Non c’era nessuno intorno che gli dicesse che non poteva farlo”, affermò l’anziano.
 
Il racconto ci mostra quanto sia importante raggiungere l’obiettivo, senza tener conto di chi potrebbe distruggere i propri sogni. Ciò di cui si ha bisogno è l’autostima, l’essere consapevoli delle proprie possibilità, avere quella spinta che ci mostri che “si può fare” senza cadere nella tentazione di volersi distinguere. Educhiamo e formiamo i bambini perché possano crescere con la fiducia in se stessi e in quelle che sono le proprie abilità.  Cosa possiamo preparare per i nostri bambini? Ho pensato a qualcosa di veramente irresistibile.
 
Ingredienti
 
3 uova
140 gr di zucchero
60 gr di latte
150 gr di farina 00
1/2 bustina di lievito per dolci (8 gr)
40 gr di olio di semi (io uso arachidi)
350 gr di Nutella
zucchero a velo (per guarnire)
 
Istruzioni
 
Ho sempre l’abitudine si separare gli albumi dai tuorli per rendere il composto più spumoso, montiamo gli albumi e aggiungiamo lo zucchero e continuiamo a montare. Con l’aiuto di una spatola, iniziamo ad aggiungere un tuorlo alla volta e mischiamo fino ad incorporarli tutte e tre. Aggiungiamo la farina e il lievito setacciati un po’ alla volta, poi il latte ed infine l’olio a filo. Imburriamo e foderiamo con carta forno uno stampo furbo e uno da ciambella, versiamo metà del composto e lasciamo cucinare per 15 minuti in forno statico a 180 gradi. Nel frattempo lasciamo sciogliere la Nutella in microonde o a bagnomaria e quando sforniamo la nostra torta, versiamo prima la Nutella spalmandola sulla superficie evitando i bordi, poi la seconda metà del composto che ricoprirà tutta la superficie. Inforniamo per altri 15 minuti. Dopo averlo sfornato aspettiamo che si raffreddi, capovolgiamo la torta e spolveriamola con zucchero a velo. Serviamola per la colazione, la merenda e ogni volta che vogliamo donare un po’ di dolcezza. Apprezzeranno i grandi e i piccini!
 
 
di Marisa Giuliani