Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, lunedì 5 ottobre 2015 - Abbiamo anche dimenticato come ci si saluta. Forse non ricordiamo più la formula magica, poiché presi da tanti impegni… social(i)network. Abbiamo la testa ormai abbassata su telefonini ed affini, per poter vedere in faccia gente che conosciamo da tempo e della quale forse non ricordiamo nemmeno il nome, ma più facilmente riconoscibile dal loro… indirizzo e-mail e password. L’educazione sta diventando… un’opinione.

  Si va a tentativi, si cerca di ricordare se si butta la carta per terra è sbagliato oppure è un modo… per far aumentare l’occupazione, facendo assumere altri spazzini.

 Cerchiamo di capire, dopo averlo dimenticato, se bisogna comprare il biglietto dell’autobus o far finta di aver dimenticato… l’abbonamento a casa.

 Forse è soprattutto un problema… di ricordi. Ricordare diventa sempre più difficile: più tempo passa dai nostri sbagli, e più tempo ci vorrà per rimediare agli errori fatti.

 Siamo giunti al punto che un preside di un istituto superiore di Empoli si è visto costretto di firmare una circolare per ricordare agli studenti che quando si entra in classe… ci si saluta!!!

 Il non salutare potrebbe essere interpretato come una forma di protesta da parte degli studenti verso i loro… “superiori” (i professori). Ma non è così, poiché gli studenti non si salutavano nemmeno… tra di loro.

 In pratica era un’entrata in classe… muta. Nessun segno di vita da parte degli studenti. Forse si salutavano su facebook, mettendo tanti “mi piace” agli amici e quindi condivisione totale.

 Fare ipotesi è difficile. Il problema è che se prende piede… questa moda, ci saranno tante altre forme di educazione e di rispetto che salteranno. E di conseguenza ci sarà qualcuno, come il preside di Empoli, che sarà costretto a ricordare ai più, quali sono i nostri doveri di cittadini.

 Doveri di educazione civica, formali, giusto il tempo per traghettare… verso altri lidi.

 Facciamo un ipotetico decalogo di quelle che potrebbe essere le circolari del futuro e che interesseranno non solo gli studenti ma anche altre categorie del nostro genere umano:

 - Quando si fa la fila ad uno sportello farla possibilmente dritta… e non ovale.

 - Quando si entra in chiesa farlo possibilmente senza continuare a parlare… “i dialoghi sui massimi sistemi” si possono concludere anche dopo.

 - In bicicletta pedalare in fila indiana… i ciclisti ecologisti il mondo lo possono salvare anche così, è inutile fare un raggruppamento di biciclette modello… “testuggine antichi romani”.

 - Non chiedere al conducente di un autobus di fermarsi su un tratto di strada dove non è prevista la fermata… fare 20 metri(!!??) a piedi fa bene alla salute.

 - Saremo costretti a rimettere quegli avvisi di tanto tempo fa, color giallo-urina, affissi nelle cantine dove c’era scritto: “La persona educata non sputa per terra e non bestemmia”.

 - Ricorderemo che per essere promossi a scuola bisogna studiare!!!!

 - Ricorderemo che le persone anziane e quelle in stato interessante hanno diritto di stare sedute negli autobus, quindi alzarsi e lasciare il posto a queste categorie di persone…

 E non come ha fatto un amico mio, quando qualcuno gli fece notare che una donna in stato interessante era in piedi. Gli dissero: “Giovanotto, non vedi quella signora in piedi, è incinta, non ti vergogni?” e lui ha risposto: “E che sono stato io??”

 - Non far finta di sentirsi male per aprirsi un varco e arrivare nelle prime file di un concerto.

 - E dire buongiorno se è giorno e buonasera se è sera… non tutti abbiamo avuto la fortuna di vedere la differenza tra giorno e sera.

 Per compilare un decalogo del genere, cercasi gente d’altri tempi che ricorda come si viveva quando le case erano illuminate dalle luci di candele e dal fuoco del camino.

 Sarà una ricerca difficile: questa è gente che bisognerà consultarla… tramite medium.

 E loro educatamente risponderanno… con dei colpi sul tavolo…)

  

                                                                     Mario Ciro Ciavarella