Antonio Daniele

San Marco in Lamis, venerdì 18 dicembre 2015 -  Domenica 20 Dicembre apertura della “Porta della Misericordia” nel Santuario di S. Matteo Per volere del nostro Arcivescovo Mons. Vincenzo Pelvi, anche il Santuario di S. Matteo è sede giubilare. Infatti, Domenica 20 dicembre alle ore 16.30, ci sarà l’apertura della “Porta della Misericordia”. Il rito inizierà con un breve pellegrinaggio che si muoverà dal piazzale antistante i chiostri di S. Matteo. Il rito sarà presieduto dal vicario di zona Don Pierino Giacobbe con la partecipazione di tutte le comunità ecclesiali della città. Dopo l’apertura della porta, Don Pierino Giacobbe presiede la celebrazione eucaristica nel Santuario.

 L’apertura della porta a S. Matteo è la sollecitudine di Papa Francesco che per questo Anno Santo straordinario ha voluto che tutte le realtà della “periferia” avessero la possibilità di vivere il giubileo e la misericordia di Dio, anche senza andare a Roma nelle basiliche maggiori. Ma quali sono i segni del Giubileo per viverlo bene? La Porta Santa, le indulgenze e il pellegrinaggio. Sono i segni che caratterizzano ogni Giubileo e che saranno al centro anche dell'Anno Santo della misericordia voluto da papa Francesco.

LA PORTA SANTA. L'apertura della Porta Santa e la sua chiusura segnano l'inizio e la conclusione dell'Anno Santo. La Porta rimanda al passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia, guardando a Cristo che di sé dice: «Io sono la porta». Saranno «Porte della misericordia» – scrive Francesco nella Bolla – dove chiunque le oltrepasserà «potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, perdona e dona speranza». 

L'INDULGENZA. L'indulgenza è uno degli elementi costitutivi dell'evento giubilare. In essa si manifesta la pienezza della misericordia del Padre che viene incontro a tutti con il suo amore. Nella Bolla di indizione dell'Anno Santo straordinario, papa Francesco spiega il senso dell'indulgenza. "Noi tutti - scrive il Pontefice - facciamo esperienza del peccato. Sappiamo di essere chiamati alla perfezione (cfr Mt 5,48), ma sentiamo forte il peso del peccato. (...) Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati". Il Papa ricorda che "nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati". Eppure "l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo (la Chiesa, ndr) raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato". Di fatto, con l'indulgenza, al peccatore pentito è condonata la pena temporale per i peccati già rimessi quanto alla colpa (con la Confessione). Per ottenere l'indulgenza, è necessario essere in stato di grazia. Poi serve che il fedele abbia la disposizione interiore del completo distacco dal peccato; che si accosti al sacramento della Riconciliazione; che riceva l'Eucaristia; e che preghi secondo le intenzioni del Papa.

IL PELLEGRINAGGIO. Il pellegrinaggio è un simbolo che ha arricchito la tradizione giubilare ed è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. Evidenzia papa Francesco che la vita è "un pellegrinaggio" e l’essere umano è "un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio". Esso "sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi".