Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, lunedì 4 luglio 2016 -  Venerdì 8 luglio, alle ore 18.30, s’intitola, a Peschici, il Belvedere a Michele Protano, medico e dirigente di provata fede e militanza socialista. Fu presidente della Provincia di Foggia dal 1981 al 1990. Nell'occasione, sarà inaugurato un monumento in pietra, donato dal Comune di Apricena. Sullo stesso versante del Promontorio, operò pure il suo compagno di cordata, Teodoro Moretti, longevo sindaco di Rodi e Presidente della Provincia anche lui.

 

Ecco il commento-ricordo che ne fa di lui, Antonio Del Vecchio, come l’altro, garganico puro sangue e di formazione e cultura socialista. “ Personalmente ho avuto modo di conoscere bene sia il Protano “compagno” sia il medico durante la frequentazione del suo ambulatorio di Via Silvio Pellico. Ero uno dei suoi primi assistiti, unitamente alla famiglia (moglie più due figli). Egli era un medico superlativo, che sapeva rispondere ad ogni bisogno, essendo specializzato in più branche e soprattutto perché convinto del suo ruolo di medico di famiglia: radiologo, cardiologo, otorino, ginecologo, pediatra, ecc. Tra me e famiglia si stabilì subito un rapporto stretto di tipo umano ed affettivo. Quando occorreva, soddisfaceva con immediatezza la richiesta di visite a domicilio, specie per i miei bambini.

Tutto questo durò sino al 1986, allorché ritornai sul Gargano. Di fama conoscevo Protano ancor prima, allorché partecipai alle spettacolari feste dell’Avanti, organizzate a Peschici da Walter De Ninno, direttore della “Stampa di Puglia” e futuro capo ufficio stampa di Craxi (da poco Protano, proveniente dalla Socialdemocrazia, aveva aderito al P.S.I. di Nenni). A quei tempi si respirava aria di socialismo di fede e di idee e la politica era una cosa bella da imparare e da apprezzare a poco a poco.

L’ultima volta che l’ho incontrato e gli ho parlato è stato al convegno con Formica, svoltosi a fine anni’90 presso l’Auditorium della Biblioteca Provinciale. Si parlava del “destino” del PSI post-Craxi. Era infervorato e nel contempo addolorato per la guerra mediatica di allora e le accuse ingiuste rivolte al Partito. É vero, egli è stato sempre fedele all’autonomia e al riformismo di centro – sinistra, quello della prima fase che era distinto ed alternativo alla DC, ben diverso dal centro – sinistra attuale, dove la linea di confine tra l’una e l’altra anima si annulla e si confonde.

Per questa sua fedeltà ed aderenza era molto amato all’interno del Partito e rispettato con riverenza dai suoi avversari politici”. Di uomini di tale tempra, coerenza e statura non ce ne sono più. Ed è quanto mi addolora. Antonio Del Vecchio”.