Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, lunedì 18 luglio 2016 -  Mentre è in corso la raccolta delle firme, continua la discussione sui presunti fumi malefici delle biomasse, a Rignano Garganico. Questa volta ad avanzare dei dubbi sul fenomeno e le sue cause che sarebbero  in atto presso l’ex-zuccherificio Eridania di Rignano Scalo, ubicato a 25 chilometri dall’omonimo centro abitato della montagna, è stato Antonio Gisolfi, già sindaco della cittadina nella passata legislatura. 

 Da persona colta qual è, non si è fatto convincere dal “putiferio” insorto in questi giorni contro l’Amministrazione locale, incompetente sul caso, ricadendo il luogo incriminato nel territorio comunale del Capoluogo, armato della sua inseparabile “macchinetta” fotografica  si è recato immediatamente in auto sul posto, per verificare su quanto si stava dicendo e “ruffianando” da alcuni giorni sulle pagine di face  book di questo o quel gruppo.

Ecco che cosa ha scritto questa mattina Gisolfi sul web: “ Ho scattato queste foto ieri pomeriggio. Ad essere sincero non ho visto fumi uscire dal "camino" della centrale, ma dalle biomasse ammassate fuori che raccolte ancora umide, hanno generato un autocombustione, alimentata anche dalle temperature africane dei giorni scorsi; cosa che ho avuto modo di riscontrare anche stasera. Questo non toglie che si faccia chiarezza sia sui questi fumi sia sull'attività propria della centrale...I nostri anziani dicevano sempre di non ammassare il fieno e la paglia quando sono ancora umidi, specie se fa molto caldo, perché potrebbero prender fuoco!”.

Insomma, si tratterebbe di un banale episodio di auto-combustione, chissà quante volte accaduto nelle nostre masserie. Ma c’è di più. Se l’impianto “incriminato” risulterà costruito a regola d’arte e soprattutto funzionerà con l’uso di materiale vegetale, è da considerarsi un bene  per la collettività, in quanto facilmente controllabile, rispetto ai mille fuochi odierni “fatui” e improduttivi sul piano economico delle varie aziende. “Ragioniamoci sopra  e non cerchiamo sempre l’evangelica “pagliuzza”  nell’occhio altrui – commenta al riguardo il solito bene-informato.