Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, venerdì 4 novembre 2016 -  Continua la produzione creativa in dialetto del poeta Franco Ferrara di Apricena. L’ultima nata s’intitola “Vìtë Fëlësufànnë” (Vita Filosofando). La stessa, prima di andare in vetrina, sarà presentata, venerdì 4 novembre, con inizio alle ore 16.00, nell’Auditorium dell’Università del Crocese, sita al quartiere “Borgo Croci” a Foggia. La relazione esplicativa e critica sarà tenuta da Angelo Capozzi. L’autore in questo volume si occupa del “comportamento” dell’uomo, definito – secondo il suo dire “l’insieme delle azioni, delle scelte e degli atteggiamenti che esternano “personalità” e “carattere” nei rapporti con gli altri e con l’ambiente circostante.

 

Il comportamento – spiega più avanti - non si può definire libero in quanto influenzato interiormente dall’egoismo per i propri interessi, dalla corruzione di qualsiasi tipo e dalla manipolazione nel compiere una determinata azione piuttosto che un’altra. La “personalità” – continua - è l’attenzione alla reazione delle persone sul nostro comportamento nella molteplicità dei contesti in cui si sviluppa la nostra condotta con determinazione e costanza delle azioni fatte intenzionalmente formando il “carattere”. Conclude, quindi, il suo ragionamento, affermando che nessuno è in grado di modificare la propria natura, la forma mentis e il carattere.

Come dire che, chi nasce tondo non può morire quadro. L’autore, nativo di Apricena, in cui risiede, ha conseguito il Diploma di ragioniere presso l’ITC “Fraccacreta” di San Severo ed ha continuato gli studi di materie umanistiche. Nonostante sia un rimatore nato, si scopre poeta solo pochi anni fa. Infatti, va in vetrina per la prima volta nel 2013 con il v. “Caccia alla Natura” una raccolta di poesie in lingua italiana; nel 2014 ci ritorna con la prosa “La Lingua Dialettale dalla Pronuncia alla Scrittura” una guida alla scrittura della lingua del dialetto e poi, ancora, lo stesso anno con “La Rima nella Poesia Dialettale” una guida alla rima nella lingua del dialetto. Ricomincia con la creatività, sempre nello stesso anno di grazia, prima con Memòrje de Stòrje Prucenése” (Memoria di Storia Apricenese) una raccolta di poesie in lingua dialetto di Apricena e italiano; quindi, con “Tre Paròle” (Tre Parole ) una poesia in lingua dialetto di Apricena e italiano sulla trilogia della parola di Joseph Tusiani.

Prosegue nel 2015 con “Natùre pe li Trattùre de Stòrje Prucenése” (Natura per i Tratturi di Storia Apricenese) una raccolta di poesie in lingua dialetto di Apricena e italiano. Due le opere pubblicate nel 2016. La prima s’intitola “L’Autonomia della Lingua e Rima Dialettale”. Si tratta di una guida alla lingua e alla rima del dialetto. L’altra “Bòrghë dë Prëcìnë(Borgo di Precina), una raccolta di poesie in lingua dialetto di Apricena e italiano. La stessa, a quanto si è appreso, è stata recensita positivamente dalle migliori penne della provincia. Ora Ferrara spera di fare il “bis” anche con l’ultima fatica in parola, ma dove punta di più, invece, è sulla redigendo antologia garganica, contenente le poesie-canzoni popolari più note e caratteristiche di ogni singolo paese.

Ovviamente il tutto sarà tradotto in dialetto apricenese, la lingua che, grazie al grande “chansonnier” Matteo Salvatore, è nota e compresa in tutto il mondo. Forse il capolavoro in predicato sarà illustrato con i garganici disegni e pitture dal grande artista italiano e planetario, Nick Petruccelli di San Marco in Lamis.