Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, mercoledì 31 gennaio 2018 -  Parte da Villanova, antica ed attiva località agricola ai piedi di Rignano Garganico un ambizioso progetto che potrebbe rivoluzionare l’agricoltura nella sua funzione, oltre che produttiva, anche educativa e culturale. Di questo tema dal significativo titolo “Essenzialmente vivaio- Vivere l’inclusione, valorizzando attività di Orto di aiuto” se ne discuterà in un incontro a largo raggio in programma, venerdì 2 febbraio, con inizio alle ore 17,30,  presso la sala consiliare del piccolo centro garganico.

 

Ma che cos’è l’Orto di aiuto? È una metodologia di intervento che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e  può essere utilizzata su persone con disagio fisico e psichico, con l’intento di migliorare, assieme al comportamento, lo status fisico, cognitivo, educativo, psicologico – emotivo dei soggetti interessati ossia di coloro che spesso hanno difficoltà ad interagire con il prossimo e soprattutto con la natura. Quindi, si tratta di insegnare loro il ciclo della vita  e i tempi di attesa, la comprensione della produzione del cibo che si consuma, nonché tutte le pratiche occorrenti per la cura dei prodotti della terra.

Attività, quest’ultima, che diventi, man mano che il processo educativo avanza, una pratica piacevole e ludica, facendo emergere insospettate abilità tra gli addetti ai lavori. Altresì, simile pratica aiuta a mettersi in gioco e a prendere confidenza col proprio corpo e a prendersi cura di ciò che è diverso da sé. “Il contatto con la terra, l’osservazione di forme e colori”, i chiaroscuri dei vegetali trasmettono di per sé sensazioni rilassanti, stimolando le capacità non solo percettive, ma anche affettive.  Per Rignano non si tratta di una novità, ma di una riscoperta. Infatti, un progetto del genere stava per essere messo in atto una trentina di anni  sulla zona montana prossima al paese. Ad ipotizzarlo era stato   Antonio Pettolino, valente psichiatra sammarchese e convinto basagliano.

Ma dopo non se ne fece più nulla, anche perché allora il sanitario era impegnato a dirigere il  presidio psichiatrico dell’Umberto I della sua città, considerato uno dei più attivi e d’avanguardia della provincia.  Comunque sia, ecco la scaletta degli interventi. Prenderà la parola per primo il sindaco Luigi Di Fiore, in veste di padrone di casa e di responsabile di comune partner del progetto. Lo seguiranno a ruota i suoi colleghi di San Marco in Lamis e di San Giovanni Rotondo, Michele Merla e Costanzo Cascavilla e poi Filippo Schiavone, presidente della Confagricoltura provinciale.

Dopo di che, si alterneranno ai microfoni: Giovanni E.Battista Terrenzio, nella sua duplice veste di titolare dei Vivai di Villanova e di presidente del Consorzio di Bonifica Montana. Sicuramente quest’ultimo metterà a disposizione della platea il suo forbito e variegato bagaglio di esperienze in materia di vivai, di attività innovative in genere, di cui è sulla cresta dell’onda da diversi decenni; Francesco Fiore, presidente dell’Associazione S.U.D (Solo Uguali Diritti); Vincenzo Angiolino, per conto di Sesamo Software s.p.a;  Rossella Fini, assessora alle Politiche Sociali, di tutela della Salute e dell’integrazione Multiculturale della città di San Pio; Emanuele Di Fiore, v.sindaco e delegato ai Servizi Sociali del Comune ospitante; Giosuè Del Vecchio, assessore all’Agricoltura del medesimo centro; Vittoria Gualano, dirigente dell’Ufficio di Piano dell’ambito territoriale di San Marco in Lamis. Infine, le conclusioni saranno tratte da Assunta di Matteo, coordinatrice del Progetto e pedagogista clinico del Founder “Orto  di aiuto”.