A cura di Nicola M. Spagnoli

Roma, giovedì 8 marzo 2018 -  Stranamente il gruppo dei Meat Muppets è poco conosciuto da noi ma, in compenso, adorato da pochi intenditori, da quelli che amano il genere psichedelico ed anche il country moderno ovvero  l’acid folk. Sono stati definiti i Grateful Dead del deserto ed in effetti alcuni loro strumentali sono adattissimi come soundtrack di improbabili viaggi sulle lunghe strade solitarie dell’Arizona e della California e il loro leader è definito, naturalmente anche lui, il Neil Young del deserto.

 I critici, per un periodo almeno, gli hanno affibbiato  l’etichetta di alfieri di uno stile coniato proprio per loro, il cosiddetto Beach-Punk che altro non è che una specie di stoner rock (Kyuss, Queens of the Stone age e simili). In verità bisognerebbe coniare un termine apposito per ogni loro disco perché il cambiamento, evolutivo (o involutivo a seconda dei punti di vista)  fra l’uno e  l’altro,  salta subito  all’occhio, anzi alle orecchie visto che come copertine hanno sempre mantenuto uno stile riconoscibile e tutto sommato unitario.

Curt Kirkwood è il leader indiscusso del gruppo, formato anche dal fratello Cris al basso e da Derrick Bostrom alla batteria, un gruppo  che per molti ha inventato, come dicevamo, più di un genere musicale, un gruppo che comunque ha fatto storia e scuola e che in verità ha influenzato anche il grunge. Curt Kirkwood, inoltre, è  l’autore di tutte le copertine del gruppo, è  stato ed è  tutt’ora  un affermato artista figurativo, un pittore di genere pseudo-psichedelico ma anche trans-avanguardista, potremmo dire, oltre che chitarrista del gruppo, un cantante dal parlato, più che cantato, per lo più schizofrenico e incomprensibile, compositore di quasi tutti i brani e, naturalmente, fondatore, con il fratello Cris, del nostro, per alcuni, alquanto sopravvalutato trio.  Curt non si è accontentato dei vecchi Meat, a gruppo sciolto poi ha militato,  ma per breve tempo, nei Volcano e ancora nei rinati nuovi Meat Puppets in tempi più recenti.

Le copertine del gruppo madre, quelle sì a parer nostro, hanno fatto comunque la storia delle artworks statunitensi a partire dal primo EP del lontano 1981, disco decisamente hardcore ma definito, come dicevamo dagli inteditori, beach-punk, titolato In a Car, lavoro ripreso anche in un paio di brani presenti  in questo doppio vinile che abbiamo scelto come cover art, No Strings Attached  (foto 1) che fu la loro prima compilation,  una raccolta che coglie l’essenza dei loro primi dieci anni di attività ovvero di tutti gli anni ’80 e  che naturalmente abbiamo preso a simbolo rappresentativo dell’arte grafica di Curt.

Il busto di un curioso personaggio in rosa, decisamente alla Yellow Submarine cartoon, fatto naturalmente dal nostro tuttofare ma che risulta, con estrema modestia, accreditato all’intero gruppo, emerge sul fondo bianco di questa coperina, un personaggio buffo con improbabile naso alla pinocchio ma attorcigliato a spirale e con espressione d’orrore … nonché nostro, direi. Oggi come oggi Curt è presente, con mostre e siti, specialmente come decoratore, con quadri molto complessi di carattere sì psichedelico ma dal vago sapore orientale e persino pornografico (foto 2) anche se la sua arte è stata variamente classificata, come del resto lo stile del suo gruppo, da quello degli inizi decisamente postimpressionista fino al rosso profilo taurino, ma decisamente trans-avanguardista, del primo, per molti strepitoso, album ufficiale (foto 3) per finire a quello pop metafisico di Golden Lies (foto 4) del duemila passando naturalmente per la casetta appuntita  e minimalista, alla David Allen anziché no,  di Forbidden Places.

Naturalmente certa psichedelia radicale della loro musica non viene dal nulla, non è stata inventata da loro, deriva dai maestri del genere che a loro volta erano sfociati, in alcuni dischi e magistralmente, nel country, ovvero dai Grateful Dead che anche come immagini e artwork, visto il nome, deliziavano i cultori con teschi e scheletri a profusione. Così pure i nostri fratelli, ugualmente, non ne potettero fare a meno ed ecco il loro superbo, definito capolavoro, Monster (foto 5) con un bel testone voodoo coloratissimo dai cento occhi, ripetuto, in maniera più sorniona e ironica (con luna a banana antropofomorfa!) nella copertina della recente reunion.

Altre copertine di altri  ottimi dischi come quella avicola e ittica di Out of my Way (foto 6) risultano più pittoriche (un uccello atzeco e sul retro un ecumenico pesce!) come del resto semplici, ma sempre figurative e neo post-impressioniste risultano quella, con una infantile natura morta,  dell’album  Huevos  (foto 7), il lavoro considerato il più commerciale, chiaramente  ispirato ai ZZ Top ma con brani piacevoli anche pseudo dylaniani,  e quella, alquanto ipnotica, di Up on the Sun.

Spiritosi, ma veritieri, anche i titoli dei loro album come quel, musicalmente molto sudista, Too High To Die (Troppo drogati per morire), o alcune copertine dei numerosi tour dal vivo. Bella davvero infine, e quindi impossibile non citarla, oltre che in linea con la sua recente pittura, una art work  relativamente recente quella dell’album  Sewn Togheter del 2009. Una curiosità finale, anch’essa in linea con la recente produzione psichedelica di Curt, la troviamo sul retro della copertina di Lollipop del 2011 mentre del tutto trascurabile è la pur coloratissima spirale della front cover dello stesso disco.

  Questi i 24 brani della compilation, tutti di Curt eccetto quelli segnalati:

  1. "Big House" (Meat Puppets) - 1:04
  2. "In a Car" (Meat Puppets) - 1:19
  3. "Tumblin' Tumbleweeds" (Bob Nolan) - 2:02
  4. "Reward" (Curt Kirkwood, Derrick Bostrom) - 1:08
  5. "The Whistling Song" - 2:56
  6. "New Gods" - 2:10
  7. "Lost" - 3:25
  8. "Lake of Fire" - 1:55
  9. "Split Myself in Two" - 2:22
  10. "Up on the Sun" - 4:01
  11. "Swimming Ground" - 3:04
  12. "Maiden's Milk" (Curt Kirkwood, Cris Kirkwood) - 3:16
  13. "Bucket Head" - 2:20
  14. "Out My Way" (Meat Puppets) - 4:49
  15. "Confusion Fog" - 3:48
  16. "I Am a Machine" - 4:21
  17. "Quit It" - 2:35
  18. "Beauty" - 2:59
  19. "Look at the Rain" - 4:19
  20. "I Can't Be Counted On" (Curt Kirkwood, Cris Kirkwood) - 3:58
  21. "Automatic Mojo" (Curt Kirkwood, Cris Kirkwood) - 3:20
  22. "Meltdown" - 3:06
  23. "Like Being Alive" - 4:42
  24. "Attacked by Monsters" - 4:41

E questi i rispettivi album:

Tracks 1 e 2 da In a Car EP/Tracks 3 and 4 da Meat Puppets.

Tracks 5-9  da Meat Puppets II /Tracks 10-13  da Up on the Sun.

Track 14  da Out My Way EP/ da Mirage.

Tracks 19-21 da  Huevos /Tracks 22-24  da Monsters.

 

                                                             Nicola Maria Spagnoli

(foto 1)

 

(foto2)

 

 

(foto3)

 

 

(foto 4)

 

(foto 5)

 

(foto 6)

 

(foto 7)