Redazione

Puglia, lunedì 21 marzo 2016 - Luci ed ombre nello scenario olivicolo in provincia di Lecce che si conferma regina dell’olio bio e al contempo necessita di sostegno per uscire dal guado a causa della Xylella Fastidiosa che ha causatol’abbandono del 20% dell’oliveto salentino per mancato interesse alla coltura. “Gli agricoltori svolgono una straordinaria azione di manutenzione e salvaguardia dell’ambiente e delle aree rurali, spesso in solitudine e con grandi difficoltà. La dimostrazione è nei numeri.

 In Puglia il 15% della superficie olivicola è coltivata con metodi di produzione biologica. La palma d’oro va alla provincia di Lecce con i suoi 15.370 ettari di oliveto biologico certificato. Senza tema di smentita a Lecce c’è l’olivicoltura più sostenibile d'Italia". E’ il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a richiamare l’attenzione sul valore ambientale del lavoro degli olivicoltori salentini, motivo per cui è stata scelta Lecce quale base logistica del Premio Biol 2016. L’olivo copre una superficie pari a circa 55.000 ettari che rappresentano il 32% del totale delle superfici bio, su un totale regionale di 171mila ettari e il 20% della produzione nazionale. E’ bio il 17% della totale superficie investita ad oliveto nel Salento e vista l'esiguità della maglia poderale olivetata salentina, caratterizzata da tanti piccoli proprietari dediti alla produzione per autoconsumo e non interessati a conseguire onerose certificazioni di prodotto, almeno un altro 30% dell'oliveto salentino è condotto secondo i sani principi dell'agricoltura biologica.

“In Puglia l’olio è una risorsa preziosa – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – e l’olivo rappresenta il paesaggio, la storia, il turismo e soprattutto occupazione. Per questo vanno individuate le varietà resistenti alla Xylella, perché gli agricoltori vogliono continuare a prendersi cura degli ulivi. Per questo Coldiretti ha organizzato il ciclo di incontri tecnici, in cui i ricercatori danno consigli su cosa fare nell’immediato per gli uliveti. Vanno fornite al tessuto imprenditoriale e sociale informazioni utili e puntuali per contrastare e prevenire la malattia”.

La Puglia rappresenta quasi il 40% della produzione olivicola italiana che conta un fatturato di 522 milioni di euro l’anno. Il tessuto imprenditoriale è rappresentato da 270mila imprese olivicole esistenti, pari al 22% delle aziende italiane. Anche gli oli DOP pugliesi registrano il fatturato più alto d’Italia, pari a circa 28 milioni di euro. 
L'olio è il terzo prodotto pugliese più esportato, per un valore di circa 106 milioni di euro, quasi il 9% dell’export di olio dall’Italia.

 

Teresa De Pedro