Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, mercoledì 8 marzo 2017 -  Però, bisogna dire che noi umani quando facciamo qualcosa la facciamo  bene! Non lasciamo nulla al caso e cerchiamo di non disturbare coloro che hanno un animo sensibile. Organizziamo il tutto per non farci rimproverare da nessuno. E guardiamo sempre… le scadenze!! Ma proprio tutte, non solo quelle dei generi alimentari, ma anche quelle dei dentifrici, saponi, detersivi, e ultimamente stiamo tenendo d’occhio le scadenze… dei farmaci letali per le esecuzioni.

 E quando scopriamo che queste sostanze sono ormai in scadenza… li usiamo prima del tempo!! Eh sì, perchè se venissero iniettate scadute potrebbero recare danno ai condannati a morte, o addirittura avere l’effetto contrario: rinvigorimento!!

Ma c’è anche un altro problema urgente: i veleni che vengono iniettati  nelle vene dei detenuti del “miglio verde”, sono irreperibili!! Non se ne trovano più così facilmente.

La pena di morte in America sta diventando una corsa contro il tempo. Decisa la condanna a morte, questi detenuti perché non vengono  giustiziati subito o quasi. Molti aspettano nel braccio della morte anche per decenni!!

Infatti, gli otto detenuti per i quali si sta facendo questa “corsa al lettino”   per l’iniezione letale, sono responsabili di omicidi commessi tra il 1989 e il 1999. Un po’ di tempo è passato. Perché non pensaci prima?? (L’America è strana!!)

Però, l’America è equa: i giustiziati saranno otto nei prossimi giorni, 4 bianchi e 4 neri. Giusto per par condicio, per evitate eventuali ribellioni   nei quartieri più poveri delle città statunitensi, dove trovano sempre “una  scusa” per mettere a ferro e a fuoco intere città. Con conseguenti sparatorie da parte della Polizia e uccisioni e feriti tra la gente di colore.

Tutto ciò sta per accadere in Arkansas, gli assassini condannati a morte sono stati “scelti” tra 34 in attesa di esecuzione. Entro un mese gli otto prescelti non saranno più tra noi.

Vorrei capire come hanno fatto a pensare “al problema” della scadenza delle iniezioni letali!!! Voglio dire: non è mica un farmaco che deve salvare delle vite!! Anzi: più fa male e più funziona. E allora “ben venga” la scadenza!!

Ma noi umani siamo fatti così: quello che è giusto è giusto!! Se c’è una  scadenza anche sui veleni, significa che ci dobbiamo comportare di conseguenza! È un fatto di principio.

E gli americani hanno anche un altro principio: i farmaci “non-salva-vita”, sono di produzione propria, vengono fatti in America. Non comprano  sostanze letali prodotte in Europa, poiché gli stati europei sono contrati alla pena di morte!!??

Figuriamoci quanto gliene frega alle industrie europee dei condannati a morte americani!! Gli europei sono contrati fino ad un certo punto: ma quando si tratta di fatturare parecchi soldi, lo sapete,  cari americani, che gli europei vi vendono quei veleni anche a metà prezzo? Basta chiedere.

E poi, c’è anche la sedia elettrica in America. Non pensiate che i cow boy si fermino davanti ad una… siringa vuota. Dove il “farmaco” non c’è più.  E sinceramente non so quale faccia più male: se la sedia elettrica o l’iniezione letale. Diciamolo chiaramente: le condanne a morte vengono eseguite in quei modi, per far soffrire. E su questo non ci sono dubbi.   

Se non riescono, gli americani, a trovare altri sieri velenosi che possano togliere la vita a questi detenuti, possono sempre ingegnarsi nel cercare altri artefatti per giustiziare.

Avete provare a far mangiare ai condannati, del sushi prodotto in Nigeria (da cinesi oriundi, però) e tenuto in un forno a microonde per ore?? Sicuramente bene non fa. Oppure si potrebbe provare nel fare ingoiare ai detenuti in attesa di esecuzione: pizza surgelata all’ananas, il tutto preso da confezioni che provengono dal confine tra USA e Messico, dove questi prodotti sono merce di scambio tra trafficanti di droga (non aprite queste confezioni per curiosità, è a vostro rischio e pericolo).

Inoltre, ci sono altri prodotti alimentari “letali” che possano sostituire le iniezioni: wurstel calabresi con aggiunta di ‘nduja (se il wurstel è già morto significa che funziona anche sui condannati).

Pecorino sardo ottenuto da pecora in agonia dopo aver subito un sequestro da parte di pastori sardi, cannoli siciliani fatti annegare in una ciotola di sale grosso, olive ascolane tenute sotto i terreni per tre anni nella “terra dei fuochi” (un pizzico di gemellaggio tra Abruzzo e Campania), fagioli di Cuneo innaffiati con lava delle falde del’Etna,  gorgonzola senza il “verde” sostituito da gocce di Chanel n. 5, acciughe sott’olio che cercano di esalare l’ultimo respiro, ricotta di bufala ottenuta  da una bufala mentre metteva le corna al suo bufalo, pane casareccio che paga l’imu anche per la seconda casa, peperoni ripieni deceduti per stitichezza, limoncello di Pechino (il colore è quello che conta!!), arance siciliane che suonano lo scacciapensieri, bottiglie di Cynar sopravvissuti al  traffico dell’omonima pubblicità con Ernesto Calindri (questa la capiscono solo i più anziani), tortellini e ravioli messi insieme e chiamarli al contrario (dovrebbero causare effetti indesiderati), Speck dell’Alto Adige prodotto dall’Uomo delle Nevi, banane senza buccia poiché soffrono di  pressione alta, noci di cocco che soffrono di crisi di identità e pretendono di essere chiamate solo noci e basta, sciroppo di glucosio che toglie il diabete, sale marino che non sa nuotare e abbassa la pressione se glielo chiedi, pizza capricciosa con ciuccio incorporato, caprese che risiede a Casal di Principe dove la vita costa meno, “prupati” sammarchesi con schegge di colomba pasquale atea

Come potete ben vedere, cari americani, la scelta è ampia: tutto questo e tanto altro potrebbe benissimo sostituire le vostre iniezioni letali in scadenza. Ma state attenti alle scadenze: questi prodotti alimentari sono molto sensibili al tempo che passa.

E con il tempo che passa, tutto sarà deteriorato. Anche il pensiero degli uomini. In futuro avremmo bisogno di pensieri a lunga  conservazione.

 

Mario Ciro Ciavarella