Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, domenica 1 novembre 2015 -  Molti sapranno della storia della fornaia che è rimasta con la sua veste (tunacedda) impigliata nel portone di una chiesa di San Marco in Lamis (FG) durante la notte di Ognissanti.  C’è un amico mio che GIURA che quella signora morta da molto tempo, sia una sua parente, la testimonianza è attendibile.  Questo il racconto in breve: tanto e tanto tempo fa una fornaia sammarchese lavorando di notte sentì il rintocco delle campane di una chiesa. 

 All’epoca non c’erano orologi, e quindi non seppe esattamente l’ora di quei rintocchi, era comunque notte fonda. Subito si apprestò per assistere alla santa messa

 In lontananza vide una lunga processione che sfilava lungo le strade del paese. Davanti a tutti c’era il crocifisso, seguito da numerosi sacerdoti, di seguito tanti fedeli.

 Alcuni dei quali, secondo la fornaia, avevano alcune membra… tra le mani. Come se sostenessero materia che era fuoriuscita dal proprio corpo (per morte violenta??) Ma al buio della notte non potè giurare su questo particolare… ma così le sembrò.

 La processione terminò in chiesa e si rese conto, con la luce delle candele, che quella gente presente era un po’… strana: non conobbe nessuno dei fedeli seduti nei banchi.

 Allora la signora chiese ad un uomo seduto vicino a lei: “Scusa, ma cos’è questa messa, qualcosa non mi convince” (più o meno disse così…)

 Il signore seduto vicino a lei rispose che era una messa celebrata solo per loro… i DEFUNTI che erano appena usciti dai loculi e che si apprestavano a far visita ai propri parenti nelle loro case, dove ci sarebbero stati, tutte le notti, fino all’Epifania. Aggiunse quel signore: “Esci immediatamente da questa chiesa, prima che il prete faccia la consacrazione dell’ostia. Altrimenti rimarrai con noi per sempre”.

 La signora, morta dalla paura, subito corse verso l’uscita della chiesa. E fece giusto in tempo ad uscire dal portone… però un lembo della sua veste (la tunacedda) rimase impigliata tra le due ante del portone.

 Se non fosse riuscita ad uscire… sarebbe rimasta con quei defunti, per sempre… una morta… vivente. Un’esclusiva del nostro paese!!!

  

                                                                           Mario Ciro Ciavarella