Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, lunedì 23 maggio 2016 -  È stata per davvero una “Grande festa di popolo e di credo” quella per la tradizionale “benedizione dei campi” da parte della Madonna di Cristo, svoltasi ieri nelle sottostanti campagne di Rignano Garganico. Dopo aver girato in lungo e in largo la piana del Tavoliere con soste nelle principali masserie abitate, la lunga ed ininterrotta processione di auto, preceduta dal camion con la statua della Vergine, alle ore 20.00 in punto, è giunta alla sede finale programmata, ossia al mastodontico Capannone di Casone del Re, alias “Accinni” di Pietro Gentile.

 Qui ad accoglierla, oltre ai “processionanti” c’era una variegata folla di gente devota, venuta non solo dal paese, ma da ogni parte della provincia. Si tratterebbe di un migliaio di persone. Subito dopo l’arrivo è seguita la celebrazione della Santa Messa Solenne, accompagnata da musiche e canti di stile moderno, messe in atto, come d’altronde le varie letture, dalla Schola Cantorum del luogo e da quella di Gesù Maria in Foggia. Per cui l’evento ha coinvolto in modo avvertito e commosso l’intero pubblico presente. Il sacro rito è stato officiata dal dinamico parroco Don Nazareno Galullo, coadiuvato dal vice, Don Antonio Gianfelice, e da Padre Jefferson, religioso integrato a tutto tondo non solo in campo liturgico, ma soprattutto in termine di cultura e lingua. La dimostrazione si è avuta al termine della sua articolata e seguita omelia in perfetto italiano e senza inflessione dialettale antica sia nei termini sia nei toni, seguita e salutata da scroscianti ed ininterrotti applausi. Presenti sindaci in fascia ed autorità di ogni istituzione.

Tra l’altro, oltre al sindaco di Rignano, Vito Di Carlo, c’erano: i suoi colleghi Michele Prencipe di Mattinata, Alfonso D’Aloiso di Poggio Imperiale; nonché il duo Domenico Fallucchi, uno assessore e l’altro presidente dell’assemblea elettiva di Sannicandro Garganico; Giovanni E. Terrenzio, Presidente del Consorzio di Bonifica Montana e la sua intera èquipe consultiva e direttiva; il Comandante della Compagnia CC di San Giovanni Rotondo, capitano Gennaro De Gabriele; i suoi colleghi subordinati alle stazioni di Monte Sant’Angelo (Mar.llo Michelangelo D’Argenio), di San Marco in Lamis e al completo quelli di Rignano. C’erano pure quelli della Protezione Civile “Ex Vigili del Fuoco in congedo” di Gabriele Nido.

Al termine della cerimonia religiosa ha preso la parola il sindaco Di Carlo per riferire e ringraziare, a nome anche del Parroco, oltre le autorità presenti anche quelle assenti ed intervenuti con appositi messaggi. Tra l’altro, è stato letto anche il messaggio del Governatore della Puglia, Michele Emiliano, di cui riportiamo di seguito il testo integrale: <<Caro Sindaco, caro Don Nazareno, Carissimi amici di Rignano Garganico, pur troppo, a causa di concomitanti impegni istituzionali, non posso essere qui con voi nella tradizionale benedizione dei acmpi e condividere così il momento di festa e di solidarietà. Mi auguro che tutti quanti noi, nonostante i tempi particolarmente difficili, riusciremo a guardare il futuro con più serenità. Condividere ciascuno la propria felicità con gli altri: sono questi gli auguri migliori che ci possiamo fare. Auspico, dunque, il masssimp successo a questa iniziativa e invio a tutti voi il mio affettuoso saluto. Bari, 20 Maggio 2016. Michele Emiliano>> .

Dopo di che, Giosuè Del Vecchio, intervenendo nella sua duplice veste di assessore e di rappresentante del Consorzio di Bonifica Montana, ha ringraziato i presenti, preannunciando importanti iniziative per lo sviluppo del territorio di Rignano e della piana. Tra l’altro, ha messo in evidenza la conferenza dei tecnici interministeriali in programma martedì 24 in paese per fare il punto della situazione ed eventualmente contribuire a definire il Promontorio “Area interna” della Puglia da sostenere con interventi governativi appropriati. Il tutto è finito con una “tavolata” collettiva a base di specialità offerta dagli agricoltori, messa in pratica dai collaboratori della ProLoco di Pietro Bergantino, unitamente a quelli degli “Amici di San Rocco” di Antonio Cozzetti, preceduta dagli immancabili fuochi di artificio.