Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, domenica 29 maggio 2016 - In vista della definizione del Pal (Piano di Azione Locale), anche Rignano è pronto a mettere in evidenza le sue proposte di valorizzazione e sviluppo del territorio. Tutto questo rientra nel ciclo degli incontri che il Gal Gargano sta portando avanti in questi giorni nei vari centri del Promontorio. Per il più piccolo comune del Parco l’appuntamento vedrà il suo svolgimento, martedì 31 maggio, alle ore 17.30, nella sala consiliare municipale.

Qui, la delegazione tecnico – amministrativa, guidata dal Presidente del Gal, Biagio Di Iasio, illustrerà agli amministratori, alle forze politiche, socio - economiche e culturali del posto, le linee guide che l’Ente sta mettendo in atto. Tanto per “costruire dal basso - a quanto è stato evidenziato nei vari comunicati stampa e nell’apposito sito web - una strategia di sviluppo Locale partecipata del territorio”, dando risposte adeguate alle sue effettive esigenze. Tutto questo è necessario per indirizzare le risorse finanziarie promozionali verso beni ed obiettivi suscettibili di valorizzazione. Insomma, il Pal in predicato è lo strumento che, dopo aver raccolto le anzidette “proposte e criticità territoriali” definirà la futura programmazione del Comprensorio. In tal senso l’attività di ascolto della base è già cominciata mesi or sono online, sui canal social e sul sito ufficiale, dove c’è uno spazio ad hoc per esprimere e scrivere le proprie idee. Ci sono poi i temi ed obiettivi di tutto il Gargano da perseguire, come: turismo, agricoltura e legalità.

Ad accogliere la delegazione del Gal a Rignano ci sarà l’assessore al ramo, Giosuè Del Vecchio (unitamente al sindaco Vito Di Carlo e al suo vice Michele Ciavarella), che ci ha anticipato: “Grazie al Gal ora abbiamo una biblioteca da rilanciare. Illustreremo la nostra realtà e faremo presente tutto ciò che bolle in pentola nel territorio di Rignano”. Ecco i piatti forti da promuovere. Sono attivi a tempo pieno da anni sei agriturismi, di cui due a tempo parziale, grazie ad allevamenti e produzioni proprie, come il caciocavallo podolico, la musciska, l’olio extravergine di olivo, derivati del latte di asino, ecc.”. Sul versante dei Beni ambientali e paesaggistici, abbiamo i boschi di Lucito e Iancuglia, la Dolina Centopozzi, il panorama mozzafiato, ecc. Su quello dei Beni Culturali, oltre all’intatto ed arioso Centro Storico medievale, c’è il millenario Santuario della Madonna di Cristo (il primo documento della sua esistenza risale al 1176), ma soprattutto il noto sito Paleolitico di Grotta Paglicci e il suo Museo, un pozzo senza fondo di reperti (circa quarantamila, rappresentati da sepolture, arte, strumenti litici, ecc,).

Sul fronte dei beni immateriali, abbiamo tradizioni forti, come gli antichi mestieri messi in luce dal Presepe Vivente, la transumanza, evidenziata con la “sagra della carne di capra acqua e sale” e quella della citata “Musciscka” (Arignano assieme a quella di Monte Sant’Angelo, uniche “locationi” della Dogana). Ci sono poi, quelle relative agli strumenti musicali antichi (costruzione chitarre battenti, recupero di iniziative etno-musicali, ecc.). Grazie ad uno studioso, come l’etnomusicologo Salvatore Villani, qui è attivo da quasi un ventennio una sorta di grande archivio all’uopo, denominato “Centro di musica e tradizioni popolari”. Di contro c’è la solita crisi della disoccupazione giovanile, la fuga dei talenti per altri lidi e lo spopolamento in atto, che ha riportato la popolazione a quello di un secolo fa, cui occorre porre rimedio con gli anzidetti investimenti e sostegni pubblici.