Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, mercoledì 1 febbraio 2017 -  Non saranno più le 480 mila euro di una volta, bensì 300 mila euro e passa, la somma annua che il Comune di Rignano Garganico potrà incassare a titolo di ristoro ambientale  dal funzionamento delle 19 pale eoliche attive nella pianura sottostante. Tanto in osservanza della normativa al riguardo che renderebbe ‘nulla’ la Convenzione stipulata nel 2007, confermata dal Decreto Legislativo del 2010. E’ quanto è stato ribadito in apertura della riunione del Consiglio, tenutasi nella tarda mattinata odierna nella sala consiliare municipale.

 

La stessa era presieduta dal sindaco Vito Di Carlo e coadiuvata dal segretario generale dell’Ente, Giacomo Scalzulli. Ad intervenire per primo è stato lo stesso  sindaco Di Carlo, dando lettura della diffida avanzata dalle opposizioni politiche del luogo circa la presunta inosservanza della Convenzione sulle Pale Eoliche. Ecco lo scritto: <<… Vista la Riunione del 03 gennaio 2017 nella quale in riferimento all’oggetto trattato riguardante la Convenzione del Parco Eolico, le forze politiche intervenute hanno richiesto tempo al fine di ottenere informazioni precise; considerato che nella stessa riunione, ove si richiedeva alle forze politiche intervenute di esprimere proprio parere circa la proposta avanzata dalla ‘E2i’ di rinegoziazione della convenzione del 2007, il Sindaco Di Carlo ha taciuto la determina in oggetto, considerata la riunione pubblica del 18 gennaio u.s. avente ad oggetto la convenzione del parco eolico nella quale la forte partecipazione popolare ha invocato all’amministrazione di astenersi da ogni ulteriore azione che pregiudichi le sorti del nostro Comune in favore della ‘E2i’;

tanto premesso e considerato con la presente si intima e diffida il Comune di Rignano Garganico in persona del Sindaco pro tempore in via di autotutela alla revoca della determina in oggetto poiché trattasi di un provvedimento lesivo degli interessi del Comune in epigrafe, nel cui confronti, la società proprietaria dell’impianto eolico “de quo”, si è resa inadempiente degli onero nascenti dalla succitata convenzione, pregiudicando oltre agli interessi dell’Ente in questione, quelli dell’intera cittadinanza di Rignano Garganico. Si diffida altresì il menzionato Comune dal tenere qualsivoglia comportamento pregiudizievole degli interessi relativi alla convenzione parco eolico richiamata, in caso contrario gli scriventi, si riterranno liberi di intraprendere qualsiasi azione giudiziaria all’uopo ritenuta necessaria>>.

E’ passato poi alla lettura della risposta istituzionale al riguardo, riportata di seguito: <<… ho letto con molto stupore il contenuto della vostra nota in oggetto che, a mio giudizio, contraddice il clima di serena collaborazione con il quale si è svolta la riunione del 3 u.s.. Accusarmi di aver taciuto  l’adozione di un atto di natura gestionale è scorretto per due semplici motivi: il primo, perché non sapevo dell’adozione di tale atto (la determinazione è stata pubblicata il 9 gennaio, mentre la riunione si è svolta sei giorni prima); il secondo, perché il contenuto del provvedimento è assolutamente ininfluente rispetto al tema in discussione. Anzi, è singolare che tale accusa mi provenga da forze politiche protagoniste del procedimento autorizzativo dell’impianto eolico realizzato sul nostro territorio. A queste sono costretto a ricordare che l’autorizzazione unica regionale, corredata appunto, dei pareri favorevoli del Comune di Rignano Garganico, così recita:…art. 3 “La presente autorizzazione unica costituisce titolo a costruire ed concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare ma risultate assenti, alla predetta conferenza. Richiedere la revoca della determinazione n. 316 del 31.12.2016, significa pertanto richiedere unicamente la rinuncia da parte del Comune di Rignano Garganico a sottoporre a tassazione l’occupazione del suolo pubblico da parte della società…L’auspicio da parte mia rimane quello di proseguire a confrontarsi sulla delicata e importante questione in quel clima di confronto costruttivo che ho percepito nel nostro precedente incontro, il solo capace, a mio giudizio, di orientare le decisioni unicamente a tutela degli “…interessi…dell’intera cittadinanza di Rignano Garganico”.

Dopo la richiesta di alcune precisioni avanzate da Matteo Nardella (PD) e Angelo Resta (Rignano Futura), cui è stata data ampia risposta, ha preso la parola la consigliera Viviana Saponiere, che ha sostenuto a spada tratta il contenuto della diffida, intimando al sindaco di soprassedere e di difendere ad oltranza l’interesse  collettivo. Nulla da fare, il primo cittadino ha risposto con le rime, confermando che la strada  della trattativa è l’unica da perseguire, come suggerita dal legale incaricato, alla luce anche dei contatti avuti con la Regione, la Prefettura, la Corte dei Conti, cui seguirà tra breve quello con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia). Dopo di che si al secondo ed unico punto all’ordine del giorno. Si tratta del regolamento relativo alla definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento ex-Decreto Legge n. 193/2016, convertito nella legge n. 225 del medesimo anno, meglio nota come abolizione dell’Equitalia, approvato con voto unanime ed immediata eseguibilità.